Digital Body: finalmente l’immortalità è una concreta realtà

Prendendo spunto dalla possibilità per i Social network di tracciare gli utenti anche dopo l’eventuale cancellazione dei loro account, in questo capitolo si riflette sulle caratteristiche di “immortalità” proprie dei nostri Digital Body.

Il corpo reale si conferma mortale: a Melito, in provincia di Reggio Calabria, una diciassettenne ha ucciso la madre che gli aveva vietato Facebook. Per il cattivo andamento scolastico della ragazza, la donna le aveva infatti negato l’uso dei dispositivi mobili con cui la studente passava molto tempo sui social.

Preso atto del tragico epilogo di questa assurda e tristissima vicenda, noi non possiamo resistere alla tentazione di un’ulteriore provocazione, basata – come per tutte le riflessioni di questo libro – su evidenze concrete: sorprendentemente, secondo una recente ricerca, Facebook pare in grado di tracciare gli utenti anche se essi cancellano l’account. Il nostro digital body è quindi agevolmente riuscito in quello che generazioni e generazioni di alchimisti secoli fa avevano inseguito senza successo, ovvero l’individuazione dell’Elisir dell’eterna giovinezza, o meglio, il segreto dell’immortalità…

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