Miraggi digitali: Digital Body strizzano l’occhio e tendono trappole, promettendo una vita peggiore

In questo capitolo, si analizzano – attraverso l’estratto di un’intervista a un nativo digitale – le potenziali e illusorie interferenze dei Social network nelle scelte di vita dei giovani stranieri che intraprendono viaggi spesso pericolosi per migrare nel nostro Paese alla ricerca di una vita migliore
Non è invece certamente un gioco virtuale quello che coinvolge un numero impressionante – e crescente – di migranti, alla ricerca del paradiso in Europa. Al netto di qualunque riflessione di carattere “politico”, è invece interessante analizzare un lato particolare di questo complesso e discusso fenomeno: quello riguardante l’illusione di benessere creata proprio dai digital body, e dai loro inconsapevoli titolari, su masse di giovani nativi digitali nei Paesi in via di sviluppo. Ho scelto di riportarvi l’estratto di un’intervista realizzata in vista della pubblicazione di questo libro a un giovane di origini egiziane, immigrato in Italia minorenne, e ora, compiuta la maggiore età, residente a Milano in attesa di permesso di soggiorno definitivo. Le sue parole possono far riflettere più efficacemente di qualunque mio commento…

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